La reumatologia si occupa esclusivamente delle malattie infiammatorie e non infiammatorie che colpiscono in modo localizzato o sistemico le diverse parti dell’apparato locomotore, in modo particolare le articolazioni e che possono in alcuni casi estendersi al tessuto connettivo o agli organi interni.
La visita Reumatologica ha lo scopo di identificare malattie acute o croniche a carattere infiammatorio, degenerativo o metabolico dove svolge un ruolo importante il sistema immunitario, nelle quali si determina un danno a carico di diversi organi od apparati (sistema muscolo scheletrico, cuore, polmoni etc.)
Le malattie reumatiche sono classificate in oltre 150 diverse patologie, divise di due gruppi: le patologie degenerative, la più importante e frequente delle quali è l’artrosi in tutte le sue manifestazioni cliniche, e le patologie infiammatorie come l’artrite reumatoide, artrite psoriasica, la fibromialgia, connettiviti, polimialgia reumatica e molte altre, che possono colpire anche i giovani e la cui diagnosi precoce è molto importante per impostare una altrettanto precoce terapia allo scopo di ridurre o addirittura azzerare il rischio di invalidità.
Durante la prima visita reumatologica viene condotta una rigorosa anamnesi per stabilire l’epoca di insorgenza del dolore articolare, senza trascurare l’alimentazione.
Quando si presentano malattie inerenti le ossa, le articolazioni e i muscoli, gli organi interni quali cuore, cervello, polmoni, vasi e nervi.
È consigliabile che il paziente abbia con sé gli esami medici effettuati e che conosca il nome e la posologia dei farmaci che eventualmente assume.
La fibromialgia (FM) è una sindrome cronica e sistemica, il cui sintomo principale è rappresentato da forti e diffusi dolori all’apparato muscolo-scheletrico.
Il reumatologo per prima cosa effettuerà una palpazione dei tender points per verificarne la dolorabilità. Questa analisi obiettiva è fondamentale per capire se siamo di fronte ad una sindrome fibromialgica, perché permette in un sol colpo di eliminare quasi tutte le altre cause possibili. I tender points sono infatti punti specifici che si riscontrano tra tendini e muscoli, che nel paziente fibromialgico dolgono alla digitopressione (il criterio diagnostico prevede che la dolorabilità si riscontri in almeno 11 dei 18 tender points).
Altro importante criterio diagnostico è relativo all’accertamento di sette dei seguenti 14 sintomi:
- Estremità del corpo fredde (mani, piedi ma anche naso);
- Secchezza delle fauci;
- Sudorazione abbondante;
- Insonnia o disturbi del sonno;
- Disturbi dell’apparato urinario;
- Tremori alle mani;
- Disturbi al cuore (aritmie);
- Insensibilità o formicolio alla pelle (parestesie);
- Cefalea o emicrania;
- Disturbi gastrointestinali;
- Disturbi della respirazione;
- Vertigini, capogiri, ipotensione;
- Senso di ostruzione alla gola;
- Depressione, irritabilità o umore altalenante.
Importante è quindi valutare lo stato di salute generale del paziente ed effettuare i test ematici per analizzare sia la composizione del sangue che rilevare la presenza di un eventuale fattore reumatoide o disfunzioni della tiroide. Risulta utile, sempre e scopo diagnostico della fibromialgia per escludere altra causa, sottoporre il paziente a esami strumentali quali TC e RM soprattutto per scoprire se vi è, o meno, un danno articolare. Nella fibromialgia, infatti, il dolore non è collegato a flogosi interna e processo degenerativo delle componenti osteo-articolari come accade nelle malattie reumatiche infiammatorie. Una volta che si proceda per eliminazione, e grazie alla tecnica dei tender points, è finalmente possibile giungere ad una diagnosi univoca di fibromialgia.
- Antinfiammatori non steroidei (paracetamolo, acido acetilsalicilico o ibuprofene) in basse dosi da usare all’occorrenza;
- Antidepressivi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e farmaci miorilassanti, tutti prescritti in bassi dosaggi, sono utili per migliorare la qualità del sonno e indurre un effetto rilassante sui muscoli;
- Farmaci analgesici contro il dolore cronico a lento rilascio (tapentadolo).
L’agopuntura – una antichissima tecnica di cura facente parte della Medicina tradizionale cinese – è la prima tra le terapie “alternative” (alla medicina ufficiale), consigliata ai pazienti affetti da sindrome fibromialgica. In effetti ci sono delle notevoli analogie. Abbiamo visto come il dolore si diffonda nel corpo seguendo la mappa dei 18 tender points, i quali sono gli stessi che gli aghi dell’agopuntore vanno a stimolare per “sbloccare” i flussi energetici e riportare in equilibrio gli organi e gli apparati collegati con tale aree.
Questa tecnica – come è emerso da diversi studi sperimentali effettuati da medici ricercatori occidentali – altera la produzione di diversi neurotrasmettitori sia a livello cerebrale che spinale.
Ed è probabilmente questa la ragione per cui molti pazienti affetti da FM entro i 2 anni dalla diagnosi si affidano all’agopuntura traendone grandi benefici laddove le terapie farmacologiche avevano fallito. Un miglioramento che non comporta effetti collaterali, aspetto tutt’altro che trascurabile.
Presso White Clinic il Dottor Sammarco Agostino, il nostro reumatologo e agopuntura, può eseguire sedute di agopuntura.
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